Legge 189/2002 Legge Bossi - Fini .

• Legge 189/2002 Legge Bossi - Fini .

Questa legge rafforza le norme contro il favoreggiamento dell'immigrazione clandestini . Gli immigrati si trovano in acque internazionali , già al di fuori del potere pattugliamento d'Italia , possono essere rinviati nel loro paese o ai paesi limitrofi . Nessuna nave che trasportava le persone senza visto può attraccare sulle coste italiane . Per ottenere un permesso di lavoro - " contratto di soggiorno come lavoratore dipendente " - sono necessari un work- contratto e un contratto di affitto .

Detenzione forzata - e non più l' intimazione di detenzione - diventa regola ordinaria : tutte le / gli immigrati irregolari clandestini trovati dalla polizia su un terreno italiano senza la documentazione necessaria devono essere identificati e deportati nei loro paesi di origine . Gli immigrati possono essere trattenuti in un CPT per un massimo di 60 giorni. Possono venire solo tornato in Italia dopo 10 anni sono passati . I cittadini non italiani che servono una pena di due anni possono , invece , essere espulsi . Viene introdotto il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ( il cosiddetto SPRAR ) .

I requisiti che i lavoratori immigrati nel lavoro dipendente devono soddisfare per poter beneficiare di regolarizzazione sono i seguenti :

i lavoratori devono essere stati impiegati da una società per almeno tre mesi ;
il datore di lavoro deve impegnarsi ad assumere il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato o con contratto a tempo determinato della durata di almeno un anno;
il datore di lavoro deve pagare gli operai 700 , almeno euro al mese , più 100 euro di spese , e tutto entro 10 giorni dalla presentazione della domanda di regolarizzazione e della relativa documentazione .
Critiche alla legge Bossi -Fini :

Deportazione forzata in acque internazionali viola l'articolo 13 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 : "Ogni uomo è libero di lasciare la sua terra " , ma è anche contro la Convenzione di Ginevra del 1951 , come molti rifugiati vengono inviati indietro invece di essere offerto protezione , ma comporta il rischio di naufragio in mare , il che significa che è anche contro i diritti umani .
Avendo documenti può rendere più facile per la polizia di inviare un immigrato alla sua / suo paese, ciò incoraggia gli immigrati a "perdere " i loro documenti o dare nomi falsi e nazionalità ( facendo il lavoro della polizia più difficile e costoso ) , e di rimanere nel CIE come lungo possibile .
Le condizioni di vita nel CIE sono difficili . Infatti , molti immigrati hanno organizzato rivolte, fuggiti , o tentato di suicidarsi .
Nessuna informazione è stata data sulle politiche sanitarie o di regolamentazione nel CIE .
Ora è possibile regolarizzare la situazione dei lavoratori immigrati che hanno ricevuto un ordine di espulsione , ma rimanere in Italia . Molte aziende impiegano lavoratori immigrati in questa categoria , e l'impossibilità di regolarizzare la loro situazione rischia di lasciare molte aziende con un numero insufficiente di lavoratori.
I datori di lavoro ora hanno una grande responsabilità sociale per la definizione di una politica di accoglienza per gli immigrati . I datori di lavoro , infatti , dovranno garantire una vita dignitosa ai lavoratori immigrati . In realtà, però , i datori di lavoro avranno il potere di ricattare e sfruttare gli immigrati clandestini .
Senza la firma di accordi congiunti con i paesi da cui coste questi immigrati si imbarcano , i ritorni forzati difficilmente sarà efficace .
Push - back sono spesso atti di violenza , come gli immigrati rifiutano di essere rimpatriati . Due casi sono i cittadini tunisini legati con nastro adesivo e l'immigrato libico spinto indietro nel 2009
Nonostante il fatto che il 92 % degli immigrati regolari vengono con i visti ricongiungimento familiare e visti di lavoro , la legge Bossi -Fini si concentra soprattutto sulla migrazione clandestina : solo 5 su 38 articoli trattano con la riunione di famiglia e politiche del lavoro . Il governo non ha una politica reale in materia di integrazione sociale degli immigrati regolari ( dialogo religioso , per esempio) .